Sono cresciuta tra aghi e fili sempre pronti per un rattoppo e una sistemata.

Tra donne con le mani sempre all’opera e con la grande capacità di creare partendo dalle poche cose a disposizione.

Nelle mie giornate da bambina, ho assistito alla magia delle cose semplici che diventano preziose e ricche.

Ho seguito la mia strada, apparentemente lontana e diversa e comunque ispirata da quel mondo.

Ho studiato moda, sono diventata una stilista e ho faticato tanto per trovare una mia identità, un equilibrio e ho sempre pensato che la moda potesse avere senso solo con la produzione continua di abiti nuovi.

Poi, ho cambiato prospettiva

Mi sono informata, ho studiato, ho osservato con più profondità la realtà.

Un’evidenza mi è arrivata lampante: la moda è uno dei settori che produce più rifiuti e che, quindi, contribuisce pesantemente alla distruzione del pianeta.

Perché non iniziare a concepire la moda in modo diverso?

Ho iniziato a pensare che ci si potesse avvicinare ad un concetto di moda sostenibile attraverso scelte più responsabili, etiche e consapevoli.

In realtà, non parlo di moda sostenibile, ma di moda responsabile ed etica perché voglio sottolineare l’importanza delle nostre scelte, del modo in cui decidiamo di selezionare ed acquistare.

Così, ho creato una mia dimensione professionale; desidero che le persone trovino nei miei servizi la possibilità di cambiare abitudini e, allo stesso tempo, di esprimere sé stesse, e i propri valori, con autenticità.