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Presenza mentale

La presenza mentale: ancora della vita creativa

Nel turbine della vita personale e professionale, la presenza mentale si è rivelata per me non solo un rifugio, ma una vera e propria rivoluzione personale. In realtà, conoscere la presenza è stato anche sorprendente. Sono sempre stata abituata a correre, e a farlo a testa bassa. Questo significava evitare di soffermarsi sul momento e impegnarsi a fare e basta: eseguire, produrre, essere efficiente.

Quando ho iniziato ad informarmi, ad interessarmi ad una sorta di controcultura del vivere momento per momento, ho provato proprio un senso di meraviglia: allora, si può vivere anche in un altro modo!

Quindi, la scoperta della presenza mentale non è stata un’illuminazione improvvisa, ma un percorso graduale, ricco di sfide e di sforzi. Questo viaggio interiore ha trasformato il modo in cui percepisco e vivo il momento presente, permettendomi di osservare con occhi nuovi il mondo intorno a me e di captare ispirazioni e dettagli che prima mi sfuggivano.

Incredibile all’inizio, sempre più reale nel mio percorso di evoluzione, tanto che questa nuova consapevolezza si è integrata in molti livelli della mia vita, tra cui anche il lavoro. 

Nel mio lavoro, per me, la presenza mentale è diventata l’asse portante che contribuisce a fornire qualità e intenzionalità ad ogni mia creazione.

Un rivoluzionario cambio di prospettiva nel lavoro

Nel mio campo, ogni dettaglio conta perché ogni capo è una diretta estensione di me stessa e dell’idea della mia/del mio cliente. La presenza mentale mi ha insegnato che la qualità della mia attenzione definisce la qualità delle mie creazioni. 

Questo approccio ha migliorato ed esteso il mio lavoro, trasformando ogni gesto, anche il più piccolo, in un atto di creazione consapevole. 

Ogni pezzo che nasce dal lavoro della mia mente e delle mie mani non è semplicemente un oggetto; è un racconto, è energia, è il risultato di ore di lavoro, di idee, di progetti.

Adottare la presenza mentale mi ha permesso di vivere la mia attività con un equilibrio e un piacere che prima non avevo; questo mi ha permesso anche di attribuire a ogni aspetto della vita il giusto peso e spazio. 

Questo approccio, che per me è un nuovo modo di vivere, è essenziale per gestire la complessità del quotidiano e per costruire basi solide su cui contare, soprattutto quando le difficoltà sembrano insormontabili.

Libertà creativa e personale

Nella presenza mentale ho trovato una nuova libertà: la libertà di esplorare ed esplorarmi senza giudizio, di creare senza paura, di vivere ogni istante come speciale e ricco. 

Così, mi sono aperta a infinite possibilità nel qui e ora, imparando che il vero segreto del creare risiede nel restare pienamente immersa in ogni momento, attenta a ogni sensazione, a ogni emozione.

Ma mi sembra importante sottolineare che la presenza mentale non è solamente utile per chi crea. È un’opportunità per tutti gli esseri umani, un modo per vivere appieno ogni aspetto dell’esistenza, per rivelare la bellezza nascosta nell’ordinario e per connettersi profondamente con se stess@ e con il mondo. 

Attraverso il mio percorso di crescita personale, che è ancora in corso, ho capito profondamente che questo approccio è per me un dono di inestimabile valore.

La presenza mentale è più di una pratica; è una filosofia di vita che invito chiunque a esplorare. Che sia attraverso l’arte, il lavoro, o le relazioni quotidiane, essa offre strumenti per “stare” nella vita con maggiore consapevolezza e significato.

Per iniziare con la pratica della presenza e della consapevolezza, ti consiglio questo testo: “Vivere momento per momento” di Jon Kabat-Zinn

Buona lettura e buona presenza!

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Simona Barboni
info@simonabarboni.com

Stilista, creativa e artigiana: creo abbigliamento su misura, do nuova vita ai capi e eseguo riparazioni sartoriali e creative. Promuovo la moda etica e responsabile.

1 Comment
  • Pingback:La bellezza del sufficientemente buono - Simona Barboni
    Posted at 07:36h, 02 Settembre Rispondi

    […] Così, ci si può sentire davvero liberə: poter assaporare i momenti senza bruciarli; poter accettare la realtà senza desiderare sempre altro; poter vivere il presente senza divorarlo (della presenza mentale ne ho parlato QUI). […]

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